Santo Natale 2021

Bethesda, 24/12/2021

Cari amici,

siamo appena rientrati dal Pellegrinaggio di Natale che ogni anno organizziamo come comunità nel nostro territorio. Una bella esperienza di cammino, preghiera e attesa che anche quest’anno ha visto coinvolte molte persone e famiglie di amici.

È la notte Santa, la notte in cui viene al mondo il Re dei Re…

… tu vieni, Gesù; tu non puoi non venire…Vieni sempre, Gesù. E vieni per conto tuo, vieni perché vuoi venire. È così la legge dell’amore. E vieni non solo là dove fiorisce ancora un’umanità silenziosa e desolata, dove ci sono ancora bimbi che nascono; dove non si ammazza e non si esclude nessuno, pur nel poco che uno possiede, e insieme si divide il pane.

Ma vieni anche fra noi, nelle nostre case così ingombre di cose inutili e così spiritualmente squallide. Vieni anche nella casa del ricco, come sei entrato un giorno nella casa di Zaccheo, che pure era un corrotto della ricchezza. Vieni come vita nuova, come il vino nuovo che fa esplodere i vecchi otri.

(da Lettera di Natale di David Maria Turoldo)

In questo Natale vorremmo accompagnarvi con la lettura di quanto ci ha scritto Padre Paolo Bizzeti che, come sapete è sempre con noi anche se… temporaneamente prestato al servizio della Chiesa Universale in Turchia 😊

Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? (Luca 18,8)

Care/i amiche/i

La domanda di Gesù rimane e sono sicuro che la risposta è «sì», troverà persone di fede! Persone pronte a dar fiducia che il Suo modo di vivere è quello giusto, quello che vince la morte e spalanca le porte la vita piena. Persone che magari non conoscono il Vangelo, ma si lasciano muovere dalla compassione verso i fratelli, soprattutto quelli in maggiori difficoltà. Nel mondo ci sono addirittura persone povere che fanno grandi sacrifici per aiutare persone ancora più povere. Noi qui in Turchia ne conosciamo e ne diamo testimonianza. Proprio in questi giorni i nostri operatori Caritas hanno visitato delle famiglie afghane prive di tutto che patiscono anche la fame, non parliamo avere cure mediche. Hanno forza d’animo ma anche tanto disorientamento. Alcune delle donne non hanno mai fatto acquisti ad un supermercato (nel villaggio da cui sono scappate dai talebani era l’uomo che faceva la spesa), non parlano il turco e con i bimbi piccoli in casa non riescono a fare nemmeno piccoli lavoretti. Qualcuna lascia in casa per qualche ora il figlio di 7-8 anni a badare quelli di 4-5 per poter andare a fare la pulizia delle scale in qualche condominio e guadagnare 1-2 dollari. Poi con la lira turca a picco e i prezzi dei cibi che salgono alle stelle, è un disastro.

Eppure ci sono famiglie – cristiane o musulmane – che condividono con altre quel pochissimo che hanno. Una meraviglia di amore evangelico.

Allora la domanda è: Gesù troverà fede in Italia? In Europa?

Non voglio fare polemica sul consiglio dato dalla Commissione Europea circa gli auguri di Natale. Troppo facile. Andiamo aldilà e poniamoci domande più profonde, che riguardino noi.

Quando celebriamo le liturgie di Natale, quando guardiamo il Presepe, che Gesù abbiamo in mente? Che Santa Famiglia ci immaginiamo in concreto? Stelline, angeli luminosi, aloni d’oro intorno alle teste di Maria e Giuseppe, «tre cuori e una capanna»? Beh, siamo fuori strada! Non arriveremo mai con i Pastori alla grotta dove una famiglia povera sta lottando per far nascere un bambino in mezzo a mille difficoltà e privazioni, alla periferia di un villaggio, lontano dalla luccicante Gerusalemme, con i suoi raffinati palazzi.

La povertà e le necessità di questa famiglia, la Sacra Famiglia, sono reali e concrete. Come quelle dei profughi Afghani visitate nei giorni scorsi: squallidi appartamenti dove ci sono solo alcuni tappeti che fanno da letto, da tavolo su cui mangiare, da culla per i piccolini, da luogo per giocare dei più grandicelli e da luogo di preghiera. Sono soprattutto madri con bambini perché i mariti sono stati uccisi dai Taleban o sono fuggiti per cercare fortuna, senza sapere che l’Europa, come Erode, i bambini e i poveri non li vuole. L’Italia deve pensare ad altro: al PIL, al Covid che impedisce di andare a zonzo per il mondo come anni fa, ai regali, alle ferie, al cenone di Natale o di fine anno e così via. Tutte cose fondamentali, ovviamente: è Natale e ci vuole un po’ di divertimento e di festa per rallegrare una triste civiltà che non ama più la vita, popolata da molti vecchi solo preoccupati di sopravvivere in forma, con pochi nipoti, e tirando su muri per difendersi chiudendosi in dorate prigioni. Nel Pnrr Italia Domani non si parla del nostro problema demografico (siamo il popolo più vecchio d’Europa), della necessità di integrare i migranti, nuova indispensabile manodopera: stiamo preparando il futuro o siamo già con un piede nella fossa, sorseggiando un prosecco e smanettando sul cellulare?

Il Prefazio dell’Avvento risuona chiaro nelle nostre chiese: «Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore. In quel giorno tremendo e glorioso passerà il mondo presente e sorgeranno cieli nuovi e

terra nuova. Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo … perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno».

Fede a amore per il fratello, soprattutto il più povero.

A motivo di questo insegnamento del Vangelo e della Chiesa, oso ancora una volta chiedere il vostro aiuto proprio per i rifugiati afghani qui in Turchia, assistiti dalla nostra Caritas Anatolia.

Grazie di cuore, vi benedico.

Buon tempo di Avvento.

Buon Natale.

+ Paolo Bizzeti SJ

Vicario Apostolico dell’Anatolia

Iskenderun, 3 dicembre 2021, festa di s. Francesco Saverio, patrono delle Missioni.

Vorremmo in questo Natale anche noi, molto concretamente, farci prossimi ai fratelli rifugiati afghani.

Ci uniamo alla proposta di Padre Paolo lanciando una raccolta fondi da girare, entro la fine delle festività, alla Caritas Anatolia.

Potete effettuare le donazioni, sapendo che le erogazioni liberali sono detraibili ai sensi di legge, utilizzando i seguenti riferimenti:

IBAN: IT 47 R 08327 12101 000000800012

Intestato Associazione Casa della Misericordia

Causale: CARITAS ANATOLIA